Filadelfia, 16 novembre 1966 Caro Franco:
non ho parole per dirti la mia gioia nel rivederti dopo tanti anni, né la mia gratitudine per tutto quello che stai facendo per la città che tu ed io amiamo così tanto.
Il nostro comitato nazionale si è riunito ieri a New York per molte ore, e sono stato incaricato di esprimerti tutto l’entusiasmo per il film che stai facendo.
La signora Jacqueline Kennedy ha manifestato un particolare interesse per il progetto.
Mi è stato anche chiesto di scriverti per chiederti di dettagliare tutti gli aspetti con il nostro Presidente, il professor Bates Lowry.
Sono certo che troveremo un accordo soddisfacente per la distribuzione.
CRIA è stata registrata legalmente e si è dotata di un organismo di pubbliche relazioni.
Infatti ha contrattualizzato un’azienda pubblicitaria di rilevanza nazionale e la direzione del CRIA potrà fornirtene tutti i dettagli.
Ti ho mandato per raccomandata una copia del mio articolo Arte e Libertà nella Firenze del Quattrocento, che può interessare il signor Burton.
Tienimi informato di tutti gli sviluppi.
I miei saluti affettuosi, tuo sempre Fred Nota:
Nato a Boston nel 1914, Frederick Hartt è stato un insigne storico dell’arte.
Durante la II Guerra Mondiale aveva operato nel Programma Monumenti, Belle Arti e Archivi dell’Esercito degli Stati Uniti, e a partire dal 1944 si era prodigato soprattutto per la ricostruzione e il restauro di Firenze.
In seguito aveva organizzato in Italia la struttura “Monuments Men”, per la catalogazione e il recupero di opere d’arte trafugate dal Terzo Reich.
Autore di importanti studi sul Rinascimento Italiano, professore di Storia dell’Arte in diverse Università degli Stati Uniti, nel novembre 1966 chiese un’aspettativa dall’insegnamento all’Università di Pennsylvania per tornare ad aiutare Firenze, e si impegnò a raccogliere fondi negli Stati Uniti promuovendo CRIA – Comitato per il Recupero di Arte Italiana.
Ricevette la cittadinanza onoraria di Firenze.
Morto a Washington nel 1991, è seppellito al Cimitero delle Porte Sante.