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Autore: Edward Albee

Luogo: Venezia, Teatro La Fenice

Data: 5 ottobre 1963

Categoria: Prosa

Dopo il debutto a Venezia lo spettacolo andò in scena ad Ancona, Teatro Sperimentale, 29 ottobre 1963; Bologna, Teatro Duse, 30 ottobre - 4 novembre 1963; Livorno, Teatro Gran Guardia, 5 novembre 1963; Roma, Teatro Valle, 8 novembre - 8 dicembre 1963; Milano, Teatro Odeon, 10 dicembre 1963-6 gennaio 1964; Firenze, Teatro della Pergola, 8-13 gennaio 1964; San Remo, Teatro Grande del Casinò, 15-17 gennaio 1964; Savona, Teatro Chiabrera, 18-19 gennaio 1964; Genova, Teatro Duse, 20-26 gennaio 1964; Lugano, Teatro Kursaal, 28-30 gennaio 1964; Modena, Teatro Comunale, 1-2 febbraio 1964; Genova, Politeama Genovese, 3 febbraio 1964.

"Who’s afraid of Virginia Woolf?", oggi un classico della drammaturgia americana del Novecento, fu rappresentato per la prima volta a Broadway nell’ottobre 1962. Zeffirelli vide lo spettacolo, volle conoscere Albee e si assicurò i diritti di rappresentazione della commedia per l’Italia e per la Francia, pensando di coinvolgere Anna Magnani che da molti anni non calcava le scene. Inaspettatamente la Magnani declinò la proposta, e poiché lo spettacolo era già stato scelto dal 22. Festival Internazionale del Teatro di Prosa di Venezia, Zeffirelli decise di procedere comunque alla realizzazione. Le prove iniziarono con Andreina Pagnani, che ben presto si ritirò: la commedia era molto lunga (a Broadway durava oltre tre ore) e molto impegnativa, per una pur grande attrice che da anni si era dedicata soprattutto a testi leggeri. Zeffirelli si rivolse quindi a Sarah Ferrati, che accettò, proponendo alcuni tagli, e andò in scena con sole due settimane di prove.
Fu un successo, come testimonia la ricchissima tournée italiana, e la collaborazione con Sarah Ferrati e con Enrico Maria Salerno si rinnovò negli anni a venire. Ma soprattutto fu il primo incontro del regista Zeffirelli con la drammaturgia contemporanea, con un testo aspro, trasgressivo e “scandaloso”, lontano dagli spettacoli più classici e apparentemente tradizionalisti che abitualmente vengono ricordati.