Dopo il debutto a Roma, lo spettacolo andò in scena a Milano, Teatro Nuovo, 21 febbraio 1964; Bologna, Teatro Comunale, 15 aprile 1964 nell’ambito del XIV Festival della Prosa; Parigi, Théâtre Sarah Bernhardt, 28-31 maggio nell’ambito del Festival “Théâtre des Nations”; Zurigo, Schauspielhaus, 6 e 7 giugno 1964 nell’ambito del Juni Fest Wochen; Vienna, Burgtheater, 12 giugno 1964 nell’ambito del Wiener Festwochen; Vicenza, Teatro Olimpico, 16-18 giugno 1964; Londra, The Old Vic, dal 15 al 26 Settembre 1964.
Nella stessa stagione che vide le repliche di "Chi ha paura di Virginia Woolf?", Zeffirelli mise in scena "Amleto" per la Compagnia Proclemer-Albertazzi. Contrariamente a quanto aveva fatto con gli altri testi shakespeariani affrontati precedentemente, non ambientò la vicenda in un’epoca definita dalle scene e dai costumi, ma immaginò scene essenziali e chiese a Danilo Donati di creare costumi senza tempo. Prima di iniziare le prove scrisse in una lettera a Masolino d’Amico, suo futuro collaboratore: “Sto impostando questo "Amleto" in una maniera tutta mia, un modo nuovo in cui di chiaro, ancora, non c’è che una sola cosa: sarà una visione moderna. Ma rimpasto tutto: oggi, domani, mille anni fa. Vorrei le malinconie romantiche, i furori degli Elisabettiani, l’orrore del Medioevo, ma soprattutto gli umori, la rassegnazione, la cattiveria e il chiasso di oggi.”
Ne risultò uno spettacolo che sottolineava il senso e la forza perenne del testo, evitando la facile soluzione di rappresentare la tragedia in abiti moderni.
"Amleto" ebbe un successo eccezionale. Rappresentò l’Italia in diversi festival teatrali internazionali e fu ospitato all’Old Vic di Londra in occasione delle celebrazioni per il Quarto Centenario Shakespeariano.